14 luglio 2017

La cabina di regia

I retroscena, le tattiche, le alleanze, le congiure e le trame.
Tema che appassiona molti, che seguono le cronache dei movimenti, dei papabili leader, delle alleanze sui retroscena pubblicati sui giornali.
Al Nazareno seguono le mosse della sinistra con un certo interesse. La riflessione che viene fatta è questa: «Senza Pisapia candidato quel cartello elettorale si indebolirà tantissimo». Il presidente del Pd Matteo Orfini va dicendo da tempo che alla fine, a suo avviso, le liste alla sinistra del Partito democratico saranno tre: «Insieme», Sinistra italiana, magari in accoppiata con il movimento di Anna Falcone e Tomaso Montanari, e Rifondazione. E la reazione che ha avuto ieri Nicola Fratoianni di fronte alla notizia di una «cabina di regia» Pisapia-Bersani-D’Alema parrebbe dare ragione a Orfini. «Fanno questa cosa? Auguri e in bocca al lupo», è stato il commento in Transatlantico del leader di Sinistra italiana. Come a dire: non è cosa che mi riguarda. D’altra parte lo stesso ex sindaco di Milano non aveva escluso l’eventualità di più liste.
In questi giorni Blob ha mandato in onda un ripasso delle ultime stagioni politiche: dal crepuscolo del prima Repubblica, alla stagione di Mani Pulite, la discesa in campo del signore delle televisioni Berlusconi, la stagione dell'ulivo con Prodi.







La caduta dell'Ulivo, il primo scontro con Bertinotti, lo strappo dentro rifondazione, le pressioni esterne per fermare un governo poco affidabile.
Il secondo ritorno del Caimano fino alla nascita del Partito Democratico.
Nei giorni passati è toccato a Renzi: dalla guerra di logoramento a Letta, #enricostaisereno, al patto del Nazareno.
La stagione delle riforme del governo dei mille giorni, che ci ha consegnato un paese con gli stessi problemi (compresi i roghi e l'emergenza incendi) e ancora più spaccato tra tifosi pro o contro qualcuno.

Repetita iuvant.
Aiuta a ricordare cosa è stato in Italia: quanti anni abbiamo perso ad inseguire garantismo e presunzione di innocenza (ma solo per quanto riguarda i colletti bianchi).
Ad inseguire il famoso centro, l'elettorato di centro (che alla fine si è scoperto che non esiste). E non è solo Bersani con (meteora) Monti e Casini.
Repetita iuvant anche D'Alema e la Bicamerale e le riforme assieme al cavaliere che difendeva il suo conflitto di interesse.
Repetita iuvant anche per Renzi, pure lui ad inseguire l'elettorato di centro per poi scoprire che questi preferiva l'originale e non la copia.

Tutto queste blobbate dovrebbero servire anche ai tanti leader riconosciuti (o auto riconosciuti) che oggi si aggirano a sinistra.
Gli elettori non vi seguono più. Basta, vi hanno detto alle scorse elezioni amministrative.
Non è detto che succeda lo stesso alle prossime elezioni politiche.
Ma se dovessimo arrivare nuovamente ad una situazione con bassa affluenza e col ritorno al governo della destra, di questa destra imbarazzante, ecco, noi ve l'avevamo detto.

Nessun commento: