13 luglio 2017

L'Italia brucia

E' in forma il ragazzo e si vede.
Ieri sera da Mentana a Bersaglio Mobile era uno un frizzo, una frecciata, una battuta, un ammiccare.
Una parola dolce per tutti, perfino per il dittatore Khomeini (confondendo teocrazia e dittatura come un Di Maio qualunque).
L'Italia brucia e siamo ancora qui a parlare di riforme, palude, della sinistra che fa le congiure contro i leader vincenti.
L'Italia brucia miliardi per il debito pubblico che non si abbassa.
L'Italia brucia per il futuro che va in fumo: i neolaureati che vanno all'estero (dove gli ingegneri sono pagati il giusto per esempio) a fare migranti economici. Bruciano le colline, il verde, il Vesuvio per l'emergenza incendi.




Che non è colpa di nessuno, anzi. E' colpa degli stessi forestali (che non esistono più, dopo la riforma Madia essendo stati inglobati nei carabinieri, ma tant'è) come ti racconta la gente al bar.
E' tutta una emergenza che brucia il nostro futuro e anche risorse pubbliche: perché finché c'è emergenza (terremoti, alluvioni, frane) c'è speranza per gli sciacalli che su quelle emergenza campano.
Anche sulle emergenze profughi.
Già ci siamo dimenticati di Mafia capitale, delle coop bianche e rosse che lucravano su accoglienza agli immigrati.

L'Italia brucia, crollano le case (come a Torre Annunziata), persone disperate affrontano migliaia di km per sfuggire alla disperazione.
E quella disperazione che dovrebbe segnarci la coscienza diventa invece una colpa: "aiutiamoli a casa loro, ma io lo dico davvero", dice Renzi.
E' la gara dell'ipocrisia, in Italia e in Europa, per cui non è un problema mio. 
Non è un problema di Macron che ora dovrà riformare il paese (partendo dal lavoro, guarda caso) e non ha bisogno di impicci.
Non è nemmeno un problema dei paesi che vendono armi, che firmano accordi coi capi tribù (come in Libia), con dittatori, con governi corrotti (in Nigeria).

L'Italia brucia, mancano soldi per le province (la loro cancellazione era dentro una cattiva riforma costituzionale bocciata), per la sistemazione delle strade, per nuovi ospedali, per la messa in sicurezza delle scuole.
Ma abbiamo messo in sicurezza il sistema bancario. Che era già solido, come ci ripetono da anni, da Tremonti a Padoan, da Fazio a Visco.
Perché se non salvavamo quelle banche il sistema Italia saltava per aria.
E dunque voi pauperisti, populisti, di che vi lamentate?

Che problema c'è se un ministro va a parlare con un banchiere per salvare una banca (il problema era sotto gli occhi di tutti - racconta nel libro Renzi)?
Forse il problema è che il ministro si occupava di riforme (bocciate) mentre il ministro competente era all'oscuro. E che il padre del ministro non competente era parte in causa della cattiva gestione di una di queste banche?

L'Italia brucia ma il ragazzo sprizza energia.
Sarà una lunga e pesante campagna elettorale.

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