14 novembre 2017

Milano disillusa, di Oscar Logoteta


1978, un'indagine del commissario Negri

Esce per Frilli editore questo noir dello scrittore milanese Oscar Logoteta: come Dario Crapanzano (che sempre per Frilli aveva pubblicato i primi romanzi), anche in questo caso ci troviamo dentro un giallo ambientato nel passato.
Se Crapanzano aveva scelto la Milano degli anni '50, dove circolavano ancora poche auto, dove gli elettrodomestici stavano appena arrivando, in questo libro ci troviamo nei mesi casi di inizio primavera 1978.

16 marzo 1978: un commando delle BR ha appena rapito il presidente della DC Aldo Moro, a Roma, uccidendo tutti e cinque gli uomini della sua scorta.
Il commissario Renato Negri e i suoi collaboratori, il vice Palamara e l'ispettore “Nennì” Coviello commentano esterrefatti questo ennesimo episodio di quella guerra asimmetrica dichiarata dai terroristi contro magistrati, poliziotti, giornalisti, avvocato.
Le BR questa volta hanno colpito veramente al cuore dello Stato, andandosi a prendere nel cuore della città del potere, l'esponente politico più importante, “il meno implicato di tutti”.
Del rapimento dello statista democristiano discutono i tre mangiandosi un panino con la salamella dal Frank, dove lavora la bella nipote Alessia che al Negri regala più di un sorriso suscitando l'ilarità dei colleghi.
Qui leggono di un imminente spettacolo del mago Bernini, di cui ne parlano in tutta Milano.

Dopo una sosta da Nino il barista e due battute con l'amico Beppe, “l'Africano”, ritornato a casa, vicino piazza Lodi, il commissario viene raggiunto da una telefona

- Si ricorda il manifesto di stamattina da Frank?
Il Negri ci mise un po' a realizzare, poi ci arrivò.
- Ah, si, il grande Pennini.
- Eh sì, più o meno quello lì. Insomma, pare che stasera abbia tenuto il suo ultimo spettacolo.

Brutta morte quella del mago: morto per soffocamento in una vasca d'acqua, dove era stato calato e da cui doveva uscire, liberandosi delle catene.
Gli stessi spettatori dello spettacolo sono finiti al Policlinico, per un altrettanto strana intossicazione.
Gli uomini del commissario Negri stanno già lavorando su alcuni casi: una rapina in cui è morto un ragazzo, trovatosi per caso in mezzo alla sparatoria.
Una serie di morti per overdose, perché qualcuno sta vendendo robaccia a Milano: il vice di Negri, Nicola Palamara sta lavorando assieme ad alcuni ragazzi del centro sociale Leoncavallo ad un libro bianco sullo spaccio. Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci. Si, proprio Fausto e Iaio, che a loro volta verranno uccisi la sera del 18 marzo in un omicidio politico rimasto senza colpevoli, accertati ..

Ma il caso del mago Bernini incuriosisce Negri: nel suo camerino, dove poco prima dell'entrata in scena avevano brindato tutti assieme, il commissario trova un quadernino dove il mago aveva annotato alcuni trucchi di scena, degli illusionisti.
E anche due nomi: Gustavo Rol, un sensitivo torinese, e Cassandra. Quest'ultima una medium che ha il suo studio in via Porpora al 38.

A Cassandra si era rivolto il padre del ragazzo morto durante la rapina, colpito dal fatto che questa donna fosse stata capace di farlo parlare col figlio, riportandogli pensieri che solo il figlio poteva avere...
Un'illusione, certo. Ma difficile da spiegare in termini razionali.

Seguendo le indagini, si scopre qualcosa di più di questo poliziotto lontano dai soliti schemi: il suo passato nel comasco e l'arrivo successivo a Milano. Le aspettative della madre per quei nipotini che non arrivano.
La casa di ringhiera in piazzale Lodi, l'amicizia con “vecchia Aquila”, un partigiano con cui scambia volentieri qualche chiacchiera e molte confidenze la sera.
L'improponibile Alfasud color arancione che gli verrà pure rubata.
E, soprattutto, quell'incubo che lo tormenta nei momenti difficili: la ferita alla nuca che sanguina, ricordo di un incontro, tanti anni prima con Francesca, nel 1972 durante uno sgombero.
La ragazza che è stato il suo grande amore e che purtroppo l'ha lasciata, morta durante il parto prematuro di quel figlio che tanto voleva ..
Un amore di cui non aveva parlato con nessuno e anche questo è un rimorso che si porta dentro.

Il rimorso e il tormento del Negri di non aver urlato la sua felicità quando ancora poteva, prendevano forma in quell'incubo ricorrente”.

La vita va avanti, però come anche l'inchiesta sulla morte del mago: incuriosito da Cassandra, Negri decide di presentarsi al suo studio. Pur essendo scettico, Negri rimane colpito da quante cose la medium sa della sua Francesca, del bambino mai nato. Com'è possibile?

Qualcuno vuole spaventare Negri, per farlo desistere dalle sue ricerche?
E cosa stava cercando Bernini, con le sue annotazioni sul quadernino?
Milano, più che disillusa, sembra una Milano con poche speranza e che cerca rifugio nel mondo del mistero, degli spiriti, dell'illusione.

La scheda del libro sul sito di Frillieditore

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