09 novembre 2017

Non siamo la Grecia

Martedì sera da Floris l'ex presidente Renzi ha ricordato al giornalista un episodio risalente al 2014 quando l'ha chiamato Obama e gli ha detto - secco e chiaro - se non fate le riforme fate la fine della Grecia.
Ovvero sarete costretti a vendere pezzi di patrimonio, a tagliare altri pezzi dello stato, condannati a generazioni di povertà.
Ecco, ubbidiente Renzi le riforme le ha fatte e forse non abbiamo fatto la fine della Grecia.
Certo il mondo del lavoro è diventato una sorta di campionato di calcio, serie A i protetti (pochi) e poi la serie B, la serie C e via fino a quelli che lavorano a chiamata con un messaggio.
Certo, non svendiamo il Colosseo ma i nostri assett sono in mano straniera, da ILVA a Telecom. Così a Genova a difendere l'Ilva ci sono i dipendenti che hanno deciso di occupare.
Solle sofferenze bancarie caleranno i falchi della riscossione (anche gruppi stranieri) con la benedizione di bankitalia e dei vari governi.
Certo i numeri confortano: la fiducia, i consumi, il milione di posti di lavoro ..
Evviva, Apple viene in Italia ad aprire una scuola di formazione per fare le app, tanti posti di lavoro! Svaniti i posti e pure le tasse che, come raccontano i documenti dei paradise papers, sono pagate lontano dall'Italia.

Sotto la scorza delle slide e degli spot, il paese ha un'altra faccia.
La faccia degli Spada che si permettono di prendere a testate un giornalista Rai, di fronte alle telecamere.
La faccia degli impresentabili che in Sicilia hanno portato acqua al mulino del solito Gattopardo.

Non siamo la Grecia, siamo la solita (purtroppo) Italia.

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