08 novembre 2017

Quando hai scoperto la ndrangheta? - da Chiaroscuro di Danilo Chirico


Come si cresce in terra di ndrangheta? Come ci si accorge che attorno a te esiste questa cosa (che uccide, che fa sparire la gente) chiamata "ndrangheta"?
E come si riesce a far convivere l'essere cresciuto in mezzo a questa borghesia ndranghetista con l'essere un magistrato antimafia, di quelli che vengono poi definiti inflessibili?

Danilo Chirico nel romanzo "Chiaroscuro" (Bompiani) racconta la storia di un uomo, un magistrato di Reggio, che all'improvviso, inizia a farsi queste domande.
Sulla sua vita e su quella del padre, morto tanti prima.
Sulla possibilità di sfuggire ad un destino che sembra già scritto, un destino ineludibile come quello del padre.
Tra le pagine che ho trovato più interessanti, questa, dove il protagonista, fuggito a Roma, domanda ad una sua amica della scoperta della ndrangheta.

"Quando hai scoperto la ndrangheta?"Caterina lo guarda con occhi interrogativi: "Ci siamo nati nella 'ndrangheta", risponde."Si, ma te lo ricordi il giorno, il momento preciso in cui l'hai scoperta?"Caterina tace, la domanda di Federico non vuole risposta. "Io sì, eera il giorno della mia prima comunione. Ero emozionatissimo. Immagina un bambino con la faccia pulita e gli occhi innocenti, vestito bianco e cravattino azzurro".[..] "Insomma, il giorno della comunione don Giacomo ci fa sistemare sull'altare e noi aspettiamo immobili e in silenzio finché lui, come alle prove, indica con la mano di metterci in fila. Non voleva dare nell'occhio, ma era goffo e noi siamo scoppiati a ridere, e lui allora ci ha guardato come se volesse sbranarci perché gli stavamo rovinando la cerimonia .."Caterina ride, si sfiora i capelli castani raccolti sulla nuca."Alla fine, sotto lo sguardo indemoniato di don Giacomo, ci posizioniamo in fila indiana e lui dice con voce impastata: 'le famiglie sono protagoniste del sacramento' perché l'idea era che i genitori venissero sull'altare per accompagnarci. Dovevano poggiare la loro mano sulle spalle dei figli, la mamma a destra e il papà a sinistra. Capito come?""Più o meno .."Federico prende un sorso, nota il bicchiere vuoro di Caterina, lo riempie. "A quel punto don Giacomo dice una cosa del tipo: Accompagnate i nostri bambini verso Gesù.""Che tenerezza," lo sfotte Caterina.Federico abbozza un sorriso, ma improvvisamente si fa serio. "Io sono là sull'altare, e quando mi guardo intorno ho una sensazione strana: non capisco perché mio padre è lì con me mentre i padri di Stefano, di Giovannino e di Alessandro non ci sono. Ci sono le madri, non i padri: al loro posti ci sono i fratelli, in qualche caso i nonni."L'espressione di Caterina adesso è cambiatas. E quella di di una ragazzina cresciuta in una città di 'ndrangheta. "C'era la guerra," dice."Sì, e quei tre bambini erano i miei amici. Il papà di Stefano era stato ammazzato, gli altri due erano scappati per non fare la stessa fine, capisci?""Quando uno dice che in sei anni ci sono stati quasi mille morti ammazzati e chissà quanti arrestati, e latitanti, non pensa che i numeri corrispondano a persone vere, gente che ci stava attorno," osserva Caterina."Non erano in guerra soltanto i soldati delle cosche. Ruguardava tutti in un modo o nell'altro."[..]"Insomma," riprende Federico non appena il cameriere si allontana. "La mattina della mia comunione all'improvviso hanno trovato senso gli spari nella notte, le notizie sui giornali, i racconti dei compagni di classe .."

Chiaroscuro - Danilo Chirico Bompiani
Il blog dell'autore

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