13 novembre 2017

Report – l'inchiesta sui paradise papers e su Scientology

Due le inchieste di questa sera: le persone che hanno nascosto i loro beni nei paradisi fiscali, negli elenci dei paradise papers e la seconda su scientology, uno sguardo dal di dentro a questa specie di setta.

Un anno fa Report si era occupata dei panama papers, il giornalista Paolo Mondani aveva incontrato a Panama l'avvocato Caporaso.
Un anno dopo, si torna a parlare di paradisi fiscali, di Panama e di questo avvocato italiano.
E dei 4500 italiani coi soldi in paradiso.
Da Panama all'isola di Man, un'isola che dipende dalla regine d'Inghilterra e la cui economia si basa sull'elusione fiscale.
85000 abitanti e 26 000 aziende, centinaia di aziende di consulenza finanziaria.

In un paradiso fiscale si trovano due aziende della congregazione dei Legionari di Cristo.
E sempre qui, nei Caraibi si trova una società che controlla, per 1 euro, la Vitrociset: un'azienda strategica in mano ad un corrotto, per lo scandalo Lockheed.

L'organizzazione Scientology: due giornalisti sono riusciti ad entrare dentro l'organizzazione milanese di Scientology.
A Milano, in zona 9, sono stati accolti da esponenti del comune, della polizia locale, dei commercianti: era il 2015 e qui apre la chiesa più grande, inaugurata dal leader dell'organizzazione Miscavage.
Scientology è una organizzazione che non compare in nessun registro a Milano: nessun immobile al catasto, nessuna visura.
Per capire cosa sia Scientology, bisogna entrarci dentro: è quello che hanno fatto i due giornalisti.

È una associazione fondata nel 1954, da Ron Hubbard: crea una casta di sacerdoti, inizia a fare proselitismo e dopo esser sfuggito ad alcune condanne, lascia il comando a Miscavage.
Alberto Colaci si è sottoposto ad un test, che riportava la sua depressione per non avere un lavoro: ecco allora un bel corso, da pagare con un contributo da 38 euro.
Obiettivo dell'organizzazione è salvare il mondo: Scientology neutralizza i tuoi traumi, per farti raggiungere la purezza, il primo passo però è lo studio.

Il corso in aula è “come motivare te stesso”: di fronte ad un auditor ripercorri i traumi della tua vita. Alla fine si spende circa 700 euro per queste lezioni, in cui una persona confessa tutti i suoi traumi, i suoi segreti ad un estraneo.
Così, se uno poi vuole andarsene, è un po' più complicato.

Dopo il corso, Colaci entra in Scientology: Caselli, un ex membro dell'organizzazione ha raccontato che ha pagato circa 800 mila euro.
A Scientology si da tempo, lavoro e lealtà: i nomi dei figli, il tuo lavoro, i debiti, gli incidenti, le malattie, gli ospedali in cui sei stato, una storia della tua vita sessuale, le persone coinvolte.
I nomi delle persone con cui hai avuto una attività sessuale, le perversioni: chi, cosa, quante volte. Anche attività omosessuali...

Alla fine, anche un test con una specie di macchina della verità, chiamata e-meter.

Pier Paolo Caselli, la persona che ha raccontato la sua esperienza in S. nello staff, ha spiegato come questa organizzazione ti prenda soldi, ricevendo pochi soldi.
Il pedaggio per la libertà e la purezza si paga caro: o il lavoro o i soldi da donare.
Nella pratica Colaci dovrà lavorare 54 ore alla settimana, per poco più di 1 euro all'ora: dapprima in un bar che non batte scontrini, poi nelle cucine.
E poi il reclutamento per far entrare altre persone, da cui prenderebbe una percentuale sui corsi che queste dovrebbero fare. Una sorta di schema piramidale per reclutare altri reclutatori.

Scientology si è frantumata in tanti comitati: uno di questi è un “comitato di cittadini per i diritti umani” che fa la guerra a psicologi.
A Milano tengono lezioni nelle scuole, conferenze: è successo al liceo Virgilio di Roma.
Alcuni imprenditori di S. hanno inventato un gioco di ruolo, Start up, che presentano nelle scuole.
L'organizzazione cerca consenso e denaro: ogni tema ha obiettivi commerciali, ogni mattina i membri dello staff sono convocati dal capo, e la spiritualità lascia posto al denaro.

Il grido Start lancia la raccolta di soldi: ci sono eventi in cui gente dona fino a 50mila euro.
Soldi per creare la chiesa di Brescia a Roncadelle, per esempio: peccato che oggi la chiesa tirata su nel 2009 sia in vendita, in mano al signor Botti, costata 2,7 ml di euro.
Soldi arrivati dalla Fiduciaria Spa., e che oggi è in vendita, come una normale operazione (o speculazione) immobiliare.

Maurizio Botti è l'immobiliarista dell'associazione: anche a Milano, per la sede inaugurata nel 2015, c'è lui. I proprietari della sede sono schermati, non si conoscono le persone dietro.

Insomma, piuttosto che salvare il mondo, sembrano più interessati ai beni terreni.

In cerca del paradiso –l'inchiesta sui paradise papers

L'inchiesta di Giulio Valesini parte dall'isola di Man: l'isola sotto il controllo dell'Inghilterra dove ha sede la Appleby.
Da due uffici specializzati dell'offshore sono usciti milioni di documenti: su questi hanno lavorato i migliori giornalisti investigativi del consorzio internazionale, tra questi anche Report e l'Espresso.

L'inchiesta sarà in cantiere aperto per mesi – assicura Sigfrido Ranucci.
Come già raccontato domenica, tra quanti hanno cercato il paradiso fiscale in terra, si trovano i legionari di Cristo: una congregazione che ha fondato scuole e università che nel 2016 ha generato introiti per centinaia di milioni di dollari.
Fondata da un prete messicano, Maciel: con Ratzinger il fondatore viene messo al silenzio, Maciel si scoprì poi che era uno stupratore seriale, padre di tre figli.
Padre Maciel ha creato delle società nei paradisi fiscali, grazie ad Appleby, per pagare meno tasse.
Uno strumento legale – si difende un prete del comitato direttivo.
Legale ma forse anche non troppo, se il Vaticano ha aperto una sua indagine senza riuscire a fare luce del tutto. Per esempio a sapere a quanto ammonti il loro patrimonio.
La cricca di Maciel aveva aperto società a Panama e nell'isola di Jersey: strumenti che erano usati per fare investimenti, come una qualunque società per fare profitto.

A Caserta i legionari hanno gestito il Villaggio dei ragazzi, che ha sottratto ragazzi dalla strada, ma che ha lasciato un debito di 28 ml di euro. Debiti nei confronti dell'Inps e dell'Agenzia delle Entrate: non pagavano tasse e contributi.
Soldi arrivati dalla regione e dalla provincia: dove sono andati? Erano 6-9 milioni euro l'anno, ma in regione non hanno controllato bene, anche se in regione scaricano le colpe sull'ordine.
Uno dei palazzi di Roma è stato affittato all'avvocato dei casalesi, che pare sia moroso con l'affitto.

I proprietari della Vitrociset.

I Crociani sono i protagonisti del secondo caso: Camillo Crociani fu condannato per la tangente dalla Lockheed e scappò all'estero col figlio.
Cosa lo lega alla Vitrociset?
Questa società che gestisce materiale sensibile per la nostra sicurezza: è sempre stata la cassaforte dei Crociani.
Lo Stato affida loro lavori strategici, ma non ha chiesto ai Crociani alcuna trasparenza: a monte della Vitrociset c'è una società nei Caraibi che la controlla grazie ad una azione di 1 euro.
That's Italy ..
Per mettere al sicuro i soldi dello Stato italiano si deve andare in paradiso, fiscale si intende: nei due Trust della famiglia ci sono tanti soldi e anche i quadri di valore (per un valore di 400ml di euro).
Dietro questo patrimonio c'è una controversia familiare, tra gli eredi di Camillo Crociani.
100 ml di dividendi in 10 anni: un'enorme mole di denaro, custodito nei paradisi fiscali, frutto di una tangente.
E lo Stato che ha condannato i Crociani ha continuato a dare loro i soldi per gli appalti.
E i ministeri preposti, la presidenza del Consiglio?
Nessun problema...

La tangente in paradiso.
Nell'isola di Cook ha aperto il suo Trust l'industriale Rovelli, coi soldi presi dallo stato italiano per la sentenza comprata, dal giudice Metta (e c'era anche l'avvocato Previti), contro la banca IMI. Mezzo miliardo di euro finito ad un'industriale, Nino Rovelli, che aveva appena fatto fallimento.
Sempre grazie alla consulenza di Appleby.
Il magistrato Walter Mapelli ha dato la caccia al tesoro, recuperando parte dei soldi: il Trust Gaugin gli era sfuggito e forse contiene parte della vecchia tangente.
Con questi strumenti giuridici è inutile cercare di recuperare questi soldi: soldi che servirebbero per bonificare i terreni, inquinati dalle fabbriche dei Rovelli.

Gli aerei dell'isola di Man.
In questa isola sono registrati 1000 aerei: in questa isola le aziende che fanno attività di leasing (aerei affittati poi agli stessi proprietari dello stesso), non pagano l'Iva, per gli aerei registrati sull'isola.
Si risparmiano milioni di euro, grazie ad un pezzo di carta: basta che stiano sull'isola per poche ore.
Tra i clienti di queste aziende c'è Sawiris, un magnate russo, il pilota Hamilton...
E l'unione europea, che ci impone il pareggio di bilancio e altre strozzature sui nostri conti?
Tutto regolare, dice la società di revisione Ernst & Young. Revisione per modo di dire, verrebbe da dire.

L'imprenditore Bonomi.
I marchi posseduti dall'imprenditore Bonomi fanno capo ad una società lussemburghese, che ha sopra dei trust situati nell'isola di Jersey.
Si è comprato un aereo, usando società nei paradisi con un bel risparmio.

Anche il costruttore Nucera è dentro le carte di Appleby: girava il mondo su un Falcon, comprato da una sua società nelle Cayman, assieme a banchieri.
Oggi è imputato per bancarotta, ma sta al sicuro al sole di Dubai.
Assieme a Landi e Matacena.

Moscovici scandalizzato dai panama papers doveva stilare la lista dei paradisi fiscali: passato un anno attendiamo una lista. Aveva mandato gli ispettori sull'isola di Man, che aveva evidenziato rischi di riciclaggio per mafiosi e terroristi.

Chi va sull'isola di Man sono le società di giochi online: tra queste la Poker stars, i cui proprietari non accettano intervista e vivono su questa isola.
In Italia gli è stata imputata una evasione da 85ml, ma l'Agenzia delle Entrate si è dovuta accontentare per 6 ml di euro.
Soggetti autorizzati dalla nostra Repubblica che poi truffano le leggi della Repubblica.

Dai Panama paters si passa ai Mondani Papers.
Paolo Mondani ha messo le mani sui clienti dell'avvocato italo panamense Caporaso: a loro l'avvocato fornisce un conto su una banca e anche una linea telefonica criptata.
Uno dei clienti di Caporaso è un'ipnotista siciliano, Marzaduri: gli ha affidato 40mila euro poi spariti.
Da Caporaso si rivolgono imprenditori che vogliono portare fuori i soldi dall'Italia: si creano scatole cinesi, società dentro società, con una catena di avvocati in giro per il mondo.
I soldi tornano grazie a conti di banche internazionali (Gibilterra o Hong Kong) o con carte di credito anonime.

Marzaduri ha consegnato i dati di Caporaso a Report: un tentativo di estorsione – sostiene l'avvocato.
Tra i clienti di Caporaso si trova di tutto: anche persone con problemi giudiziari in Italia.
Persino una persona che è un sorvegliato speciale in offshore.

Perché si consentono i paradisi fiscali, che drenano soldi dalle casse pubbliche verso paesi esteri, costringendo paesi come l'Italia a tagliare la spesa pubblica?
Perché l'UE non ha messo l'isola di Man dentro la lista dei paesi nella black list?
E se si dovesse arrivare ad una hard brexit c'è il rischio che l'Inghilterra si trasformi in un enorme paradiso fiscale.

Nei paradisi fiscali non troviamo la gente comune, che paga le tasse sul loro stipendio, che tiene in piedi i conti del paese in una proporzione molto maggiore rispetto a quella delle tante multinazionali del web o dei furbetti dell'elusione.
Grandi imprenditori che poi magari ci fanno pure la morale e ci dicono cosa tagliare della spesa pubblica.

O, come Juncker, il presidente lussemburghese che aveva nella presidenza anche il leader maltese.
Dobbiamo dire basta all'elusione e all'evasione, se non vogliamo che si continui a rapinare il futuro.

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