12 gennaio 2018

Discrezionalità

La procura di Roma ha deciso, discrezionalmente, che la chiacchierata tra De Benedetti e il suo broker (e soprattutto il fatto che fosse informato di un futuro decreto del governo Renzi) non avesse dietro nessuna notizia di reato.
La stessa procura che ora ha deciso, sempre discrezionalmente, che invece la fuga di notizie dalla commissione banche verso i giornali, quella sì costituisca reato.
Come per il caso Consip, si ha l'impressione di ripetere la storia del dito e della luna.
Dove la luna è la spartizione del maxi appalto Consip ad amici, la fuga di notizie verso gli indagati e l'annunciazione del decreto sulle banche popolari.
Così Consip diventa la storia di un golpe contro il governo e dei poveri imprenditori dediti al culto della Madonna di Medjudorie.
Il ministro Boschi vittima del sessismo.

A quello che gioiscono perché oggi finiscono sotto indagine giornalisti sgraditi (e si tutelano politici amici), ricordo che domani i ruoli potrebbero essere invertiti.
La riforma sulle intercettazione da grande discrezionalità alla polizia giudiziaria (che dipende da ministeri oltre che essere a disposizione dei magistrati) sulle intercettazioni: quelle che finiscono nei faldoni e quelle che invece finiscono nel cassetto.
Domani al governo potrebbe esserci il centro destra di Salvini oppure il M5S.
E immagino che tutta questa discrezionalità (e ostililtà nei confronti dell'interesse dei lettori, della pubblicazione delle informazioni) potrebbe essere poco gradita.

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