06 gennaio 2018

La politica senza politica dentro

E che altro poteva essere? Non aveva mai avuto questioni, non faceva politica, di politica nemmeno discuteva; e il suo voto era veramente a tutti segreto: socialista alle politiche, tradizione familiare e ricordo di gioventù; democratico cristiano alle amministrative, per amor del paese, che quando era amministrato dai democristiani riusciva a strappare qualcosa al governo, e a salvaguardia dei quella tassa sui redditi familiari che i partiti di sinistra minacciavano.Mai una discussione: e quelli di destra l’avevano per uomo di destra, quelli di sinistra per uomo di sinistra. Arrovellarsi con la politica era del resto tempo perso: e chi non se ne rendeva conto o ci trovava il suo interesse o era cieco nato. Viveva tranquillo, insomma. E forse questa era la sola ragione che aveva suscitato la lettera anonima: un uomo così tranquillo, ad uno che vivesse di ozio e di malizia, metteva la voglia di inquietarlo, di spaventarlo.
A ciascuno il suo, Leonardo Sciascia

Questi i pensieri del farmacista Manno, nel romanzo di Sciascia, "A ciascuno il suo": il personaggio Manno viene usato per indicare l'elettore tipo, il qualunquista, per cui si vota al massimo in base ad un tornaconto economico.
Se arriva da destra, bene.
Se arriva da sinistra, va bene lo stesso.
E se le cose non vanno bene, per la crisi, perché i soldi per tener buone le persone sono finiti, allora ci si butta nel qualunquismo.
Non esistono destra o sinistra.
Sono tutti ladri.

Anche la politica da modo a queste persone di avere ragione.
Quando questi qualunquismi, questi populismi li va a cavalcare.
Alcuni esempi di questa settimana di pre campagna elettorale: l'accordo tra Tabacci (ex DC) e Bonino (ex radicali) per presentarsi assieme alle elezioni senza che il partito +Europa debba raccogliere le firme prescritte dalla legge.
Gli accordi in politica dovrebbero essere fatti in base ad una comunanza di intenti, di ideali, per un programma comune.
In comune sembra che, oltre agli slogan (più Europa cosa vuol dire?), ci sia solo la volontà di fare da stampella al Partito Democratico per le prossime elezioni e prendersi qualche posto a tavola.

Secondo esempio, l'uscita del segretario PD sul canone Rai, da togliere per spostarlo nella fiscalità generale (sempre di tasse parliamo), per usarlo poi come argomento da campagna elettorale. E per fortuna che c'era stato l'invito di Mattarella ai partiti, per fare proposte concrete.
I radicali sono per la privatizzazione della Rai, dice Della Vedova "chiunque deve poter fare servizio pubblico".
Peccato che il PD, loro alleato, sia per la TV di Stato e del mantenimento della Rai pubblica.

Come la mettiamo?
Bisognerebbe mettersi d'accordo, in base a quelle che una volta si chiamavano ideali e che oggi chissà dove sono finiti.
Andando avanti così si finirà che tutti ragioneranno come il farmacista del romanzo di Sciascia: non mi sono mai interessato di politica, tanto sono tutti uguali.. E così la politica sarà sempre materia per pochi che allontana le persone.

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