10 marzo 2008

Report: terra bruciata

Dal comico al tragico: dalle battute della Littizzetto, alla tragedia che in questi anni sta sconvolgendo la terra campana, stravolgendo quella terra che i romani avevano chiamato "Campania Felix".

L'inchiesta di Bernardo Iovene per Report, girata con tanta rabbia e dispiacere con rabbia e dispiacere perchè dedicata alla sua terra fa da complemento alla puntata di Annozero sui rifiuti, la quale puntava sulle responsabilità politiche della crisi.

"Terra Bruciata" invece, potrebbe essere qualcosa più che un monito: falde acquifere inquinate, ma che vengono utilizzate per la coltivazione; siti di stoccaggio che inquinano il terreno; discariche abusive dove si incendiano rifiuti producendo diossina ...

Forse, tra qualche anno, la Campania (le province a nord di Napoli, il casertano) sarà veramente terra bruciata: per il momento ce ne eaccorgiamo dall'incidenza dei tumori, dalla puzza dei siti (come a Santa Maria Capua Vetere). E dalla moria di pecore che "rappresentano la sentinella ambientale più efficace e più economica per verificare da un lato la contaminazione da rifiuti industriali di un terreno, dall’altro la reale efficacia delle bonifiche eventualmente effettuate."

Bonifiche mai effettuate: sono stati spesi centinaia di milioni di euro per bonificare i Regi Lagni, ma in realtà i lavoratori della Jacorosso (assunti nel 2002 con un accordo tra il ministro del Welfare Maroni e il commissario Bassolino) giovavano a carte.
Per cinque anni a 850 euro al mese.
E hanno pure chiesto un risarcimento di 21 milioni di euro per non aver potuto lavorare.

Sono 2551 i siti da bonificare: inquinati da amianto, da diossina, da rifiuti industriali e urbani.

Attorno ad Acerra, attorno a dove dovrebbe sorgere l'inceneritore, si coltivano cavolfiori che poi qualcuno andrà a mangiare: attorno sono stoccati anche i bidoni tossici della Montefibre, già condannata per omicidio colposo (a seguito della morte di numerosi operai); nei campi di Acerra sono stati sversati 360000 tonnellate di rifiuti tossici, spacciati per concimi.

Di chi la colpa? Bassolino (che ieri sull'Unità diceva che voleva stare al fianco del popolo campano) non ha voluto essere intervistato. Il subcommissario (perchè tutti dobbiamo campare) Cesarano diceva che loro le bonifiche le fanno, ma se mancano i controlli ..

Il sindaco di Acerra cadeva dalle nuvole .. dopo aver spostato il nucleo di polizia dedicato ai controlli (1 vigile ..) ad altri incarichi perchè era troppo zelante.

Il fratello del presidente della Montefibre, Salvatore Pellini, è un maresciallo dei carabinieri (diversi dai marescialli del magico mondo della fiction). Chi controlla il controllore?
Entrambi sono stati rinviati a giudizio dalla procura di Napoli.

La Montefibre ha smaltito (secondo le indagini) 1 ML di tonnellate di rifiuti, per 27 milioni di euro. E ha pure preso il premio "Italia che lavora"!
Nocera, assessore all'ambiente, assente giustificato, essendo stato arestato recentemente.La Recam (che doveva bonificare la rete dei canali dei Regi Lagni) è la società della regione dove i lavoratori sono senza un piano di lavoro.
Poi ci sono i cumuli (di fanghi industriali) di Marigliano, senza nessuna copertura.
Accanto alle serre irrigate ....

Cosa rimarrà della Campania tra qualche anno?
Sinceramente, dopo aver visto le immagini dell'inchiesta di Iovene, mi viene difficile non condividere la protesta degli abitanti di Acerra, Pianura, Magliano ...

Si diceva che Cristo si è fermato ad Eboli. Lo Stato (sindaci, enti di controllo, commissari, prefetti, presidenti di regione, provincia), le industrie (che hanno approfittato delle discariche illegali), la camorra, putroppo non si sono fermati.
Technorati:

1 commento:

Anonimo ha detto...

Reportage tra i più dolorosi e senza speranza di Report...